La compagnia (terza parte) - Il tuttologo

Che abbiate quattordici o cinquant'anni, che siate boy scouts o culturisti, miliardari o barboni, non ha nessuna importanza: nel vostro gruppo - e ci scommetto tutte le mie lauree più il sulky di Massimo Riserbo - c'è sicuramente un tuttologo. Il tuttologo (Homo Sapiens Sapiens) è un soggetto dotato di formidabile cultura generale, non necessariamente provvisto di titoli di studio ma attento lettore dei seguenti, fondamentali testi:

A) La Settimana Enigmistica. Un autentico concentrato della conoscenza umana, la Bibbia del curioso, l'Opera Omnia dell'aneddoto: rubriche come "Strano ma vero" e "Forse non tutti sanno che..." sono per il tuttologo professionista un autentico, inesauribile serbatoio di informazioni. Oltre a queste due pagine-culto, una miriade di quiz, spigolature, vero o falso, senonlosapetevelodicoio e qualche Quesito con la Susi sono in grado di trasformare un comune mortale in un superbo esemplare di Homo Sapiens Sapiens.

B) ll Guinness dei Primati. Ovvero il piacere di sapere tutto sugli eccessi del genere umano: l'uomo più alto, l'aereo più veloce, la donna più grassa, il Tiramisù più lungo, l'uomo dal conto in banca più rosso (questo lo so anch'io: Danny Irreparabili). Per studiare il Guinness, il nostro eroe non compra il librone ma si reca in una tensostruttura, dove finge di esaminare distrattamente il volume, lo ripone, lo riprende in mano, lo riesamina e così via fino alla memorizzazione completa del testo. Solitamente il tuttologo, per evitare lo sguardo burbero del libraio, al momento di uscire compra un vecchio Harmony da mille lire o un oroscopo del 1982 in offerta speciale.

C) Il Sussidiario, gelosamente conservato dai tempi della quinta elementare. Può sembrare strano, ma esistono nozioni basilari che sfuggono alla memoria, e che tirate fuori al momento opportuno possiedono un notevole impatto scenico: che Napoleone morì in esilio a Sant'Elena nel 1821 lo abbiamo studiato tutti, ma solo il vero tuttologo se lo ricorda.

D) Spizzichi e bocconi di Grandi Opere Classiche. Se nel corso di un convitto qualcuno ha l'ardire di parlare di Divina Commedia, l'Homo Sapiens Sapiens, si alza e, con lo sguardo ispirato e voce impostata, declama: "Giustizia mosse il mio alto fattore; fecemi la divina podestate, la somma sapienza e il primo amore". Ovviamente sono gli unici versi dell'opera che conosce, ma tanto basta per dare l'idea che Dante, per lui, non abbia segreti.

E) Quattroruote, Gente Motori e riviste affini. L'automobile e il suo corollario costituiscono, secondo la tesi dell'illustre collega transalpino Jean Claude Michel Esposito, il settanta per cento dell'oggetto di conversazione tra giovani maschi: ecco allora che diventa essenziale, per un buon tuttologo, conoscere a menadito prestazioni, consumi, dimensioni e prezzi di tutte le auto in commercio, dall'Alfa Romeo alla Zastava.

F) Ultimo, ma solo in ordine di apparizione, il Manuale delle Giovani Marmotte (ma esiste anche il Manuale di Paperinik che non gli è certo da meno). Grazie a questo testo fondamentale il tuttologo sa come trovare il nord senza bussola, sa costruire un Teepee e accendere un fuoco senza fiammiferi. Sa persino il linguaggio a gesti dei pellirosse, e se anche tutte queste perle di cultura spicciola non dovessero mai trovare utilizzo pratico... poco male: la bella figura con gli amici è assicurata.

La figura del tuttologo rappresenta, nell'ambito della compagnia, la classica medaglia dalle due facce: utilissimo quando si fanno le parole crociate, diventa decisamente fastidioso in alcuni casi-limite che vado ad illustrarvi. L'Homo Sapiens Sapiens, qualunque sia l'oggetto della conversazione, ne sa sempre più di voi. Oltretutto sa rafforzare la propria presenza scenica con paroloni come "antitetico", "pedissequamente" o "ergonomico" capaci di mettere in soggezione qualsiasi comune mortale: è essenziale dare poco peso a queste esibizioni verbali in quanto frutto di una subdola tecnica utilizzata dal tuttologo. L'infame, con una frequenza pressappoco settimanale, annota due o tre paroloni tratti dalla televisione, cerca il significato sullo Zingarelli e memorizza il tutto: nei giorni a seguire infilerà i nuovi termini in ogni discorso (a prescindere dalla loro attinenza col medesimo) per poi sostituirli con altri freschi una volta esauriti.

Un'altra abitudine del tuttologo è quella di farcire il proprio lessico con allocuzioni straniere, e spesso addirittura latine; confidando nell'ignoranza degli interlocutori, sovente si diletta con frasi ad effetto di questo genere: "Deus ex machina!" (ovvero "La mia macchina va da dio!"). "Melius abundare quam deficiere!" ("Meglio abbondare che essere deficienti"). "Sursum corda" ("Sono giù di corda"). "Mater semper certa est, pater unquam" ("Mia madre è sempre sicura di dove sia l'est, a differenza di mio padre"). "Mens sana in corpore sano" ("Frequentare una mensa dove viene servito cibo sano è il modo migliore per mantenere sano il proprio corpo").

Se, per uno strano caso del destino, nel corso della conversazione si parlasse di un argomento estraneo alle conoscenze del tuttologo, questi si dimostrerà annoiato, sbadiglierà più volte e alla prima occasione troverà l'aggancio giusto per trascinare il discorso su binari a lui più congeniali. Se parlate del virus della mucca pazza, ad esempio, l'Homo Sapiens Sapiens interverrà parlandovi di quella vacca di sua cugina; se il colloquio verte sul vostro recente viaggio a Cuba, l'infame vi stordirà con la biografia di Fidel Castro. Se poi vi mettete a parlare del vostro lavoro, il tuttologo raschierà i meandri del suo cervello pur di dimostrare che anche in quel campo ne sa più di voi. Se siete - poniamo - un elettricista, l'Homo Sapiens Sapiens vi terrà una lezione sul teorema di Gauss sui campi elettrostatici. Guardatevi bene dall'avvilirvi davanti a tanta preparazione: anzi, sogghignate beati pensando che il tuttologo ha trascorso un'intera notte in bianco, studiando una vecchia dispensa della Scuola Radio Elettra, col preciso scopo di punirvi proprio sul vostro campo.

Nel prossimo numero analizzeremo un'altra figura tipica del gruppo umano: lo sparaballe (Homo Esageratissimus), che potremmo descrivere come una deformazione iperbolica del tuttologo. Il suo intercalare si basa su imprese mirabolanti, avventure incredibili e fantascientifiche invenzioni. Caratteristica peculiare di questo erede del Barone di Münchhausen è dire frottole gigantesche, ma con un piglio e una convinzione tali da indurre pure se stesso a crederci.


Dr. Danny Irreparabili.